Trieste – Ferragosto 2009 in carcere
Deputati, senatori e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici assieme ai garanti per i diritti delle persone private della libertà si uniscono alla “comunità penitenziaria” per una ricognizione approfondita della difficilissima situazione delle carceri italiane;
per conoscere meglio e direttamente come vivono la realtà quotidiana direttori, agenti, medici, psicologi, educatori e detenuti per essere così capaci di interpretare i bisogni e di proporre le soluzioni legislative e organizzative adeguate, sia immediate che a medio e lungo termine;
ciò affinché gli istituti penitenziari possano essere non solo luogo di espiazione della pena ma realizzare a pieno i valori sanciti dall’art. 27 della Costituzione Italiana secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato;
mentre, per quel che riguarda tutti i lavoratori che prestano la loro attività ad ogni livello negli istituti carcerari, devono essere garantite condizioni di lavoro moralmente, socialmente ed economicamente adeguate ai profili professionali ricoperti, che diano il giusto riconoscimento ai compiti di esemplare responsabilità espletati e che consentano di dare completa attuazione ai risultati delle rivendicazioni e delle conquiste, purtroppo oggi ancora in larga parte disattese.
Non è un caso che lo stesso Ministro della Giustizia on. Angelino Alfano ha definito la situazione delle carceri italiane “fuori della Costituzione”.
Per far ciò, Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 Agosto deputati (*), senatori (*) e consiglieri regionali (*) di tutti gli schieramenti politici assieme ai garanti per i diritti delle persone private della libertà visiteranno tutti i 205 Istituti Penitenziari italiani
ti invitiamo a dare fin da subito la tua disponibilità ad essere presente, almeno in uno dei tre giorni, in uno degli istituti penitenziari italiani, magari in quello del tuo collegio di elezione, o in un altro se ti trovi in un’altra regione.
Ti preghiamo di riempire il modulo in modo che, insieme a Radio Radicale e alla sua trasmissione “radio carcere”, ci si possa organizzare al meglio per far conoscere ai cittadini le tue impressioni dopo la visita.
Grazie!
Un caro saluto
Massimo Bordin, Direttore Radio Radicale
Matteo Brigandì, Capogruppo Lega Comm. Giustizia
Enrico Costa, Capogruppo PDL Comm. Giustizia
Donatella Ferranti, Capogruppo PD Comm. Giustizia
Daniela Melchiorre, Gruppo Misto Comm. Giustizia
Federico Palomba, Capogruppo IDV Comm. Giustizia
Roberto Rao, Gruppo UDC Comm. Giustizia
Antonella Casu, Segretaria Radicali Italiani
(*) Art 67 dell’Ordinamento Penitenziario (Legge n. 354/75)
Visite agli istituti
Gli istituti penitenziari possono essere visitati senza autorizzazione da:
a) il presidente del consiglio dei ministri e il presidente della corte costituzionale;
b) i ministri, i giudici della corte costituzionale, i sottosegretari di stato, i membri del parlamento e i componenti del consiglio superiore della magistratura;
c) il presidente della corte di appello, il procuratore generale della repubblica presso la corte d’appello, il presidente del tribunale e il procuratore della repubblica presso il tribunale, il pretore, i magistrati di sorveglianza, nell’ambito delle rispettive giurisdizioni; ogni altro magistrato per l’esercizio delle sue funzioni;
d) i consiglieri regionali e il commissario di governo per la regione, nell’ambito della loro circoscrizione;
e) l’ordinario diocesano per l’esercizio del suo ministero;
f) il prefetto e il questore della provincia; il medico provinciale;
g) il direttore generale per gli istituti di prevenzione e di pena e i magistrati e i funzionari da lui delegati;
h) gli ispettori generali dell’amministrazione penitenziaria;
i) l’ispettore dei cappellani;
j) gli ufficiali del corpo degli agenti di custodia.
L’autorizzazione non occorre nemmeno per coloro che accompagnano le persone di cui al comma precedente per ragioni del loro ufficio e per il personale indicato nell’articolo 18- bis.
Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria possono accedere agli istituti, per ragioni del loro ufficio, previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria.
Possono accedere agli istituti, con l’autorizzazione del direttore, i ministri del culto cattolico e di altri culti.